Sesso biologico, identità di genere e orientamento sessuale, un’introduzione a questi concetti

Prima di iniziare un discorso sulle discriminazioni di stampo omobilesbotransfobico[1], trovo necessario fare un articolo di premessa in cui venga spiegata una differenza che, per quanto sia basica in concetti legati alla discriminazione verso questi aspetti, risulta sempre poco chiara verso i neofiti che si affacciano verso i diritti civili legati a questi ambiti.

Partendo dalla nascita di una persona, questa nasce con un sesso biologico, sesso distinto per convenzione in maschile e femminile e questa è la prima grande distinzione doverosa (evidenziando come per adesso abbia usato le parole maschio e femmina e non uomo e donna). Questa distinzione risulta però già essere parzialmente sbagliata in quanto non comprende la lettera I della sigla LGBTQIA+[2], ossia le persone intersessuali.

Definiamo con intersessualità un termine ombrello (che racchiude quindi diverse sottocategorizzazioni) che viene solitamente utilizzato per definire quelle persone che hanno caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie non definibili esclusivamente come maschili o femminili. Per cui già da qui vediamo come la distinzione binaria tra maschio e femmina sia influenzata anche da un costrutto sociale, elemento che ci permette di passare al concetto successivo di identità di genere.

Con identità di genere indichiamo invece l’identificazione di una persona con il genere di nascita. Ciò vuol dire distinguere tra le persone che sono nate con un sesso biologico, ma che in esso non si identificano, ossia le persone transgender, e le persone che si identificano nel sesso biologico di nascita, ossia le persone cisgender. Anche in questo caso però dobbiamo distinguere il concetto di maschio e femmina prima anticipato e distinguerlo dalla concezione sociale di uomo e donna per cui i primi sono legati al sesso biologico e i secondi sono invece legati all’identità di genere.

Come anticipato la differenziazione tra uomo e donna è un costrutto sociale per cui dobbiamo aggiungere un altro elemento alla nostra equazione andando ad inserire il concetto di fluidità. Questa può essere intesa sia da un punto di vista di preferenza legata all’orientamento sessuale, elemento che riprenderemo in altri articoli sia parlando di bisessualità che di attrazione sessuale e scala kinsey[3], che all’identità di genere. Cercando di andare quindi oltre alla dicotomia binaria uomo-donna tipica della nostra società, andiamo quindi ad includere in questo discorso le persone non binarie, ossia le persone che non si sentono conformi a questo sistema di binarismo di genere. Su questo argomento potremmo però approfondire in altre sedi in quanto in questo caso bisogna trattare congiuntamente argomenti legati al linguaggio, ai pronomi e ad altre questioni verso cui non abbiamo modo di dilungarci in questa sede per ora.

Una volta comprese queste due macrodistinzioni tra sesso biologico e identità di genere, dobbiamo introdurre invece il concetto di orientamento sessuale. Questo non comprende come un soggetto si identifichi rispetto al proprio genere, ma rappresenta l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale di una persona rispetto ad un’altra del sesso opposto, stesso sesso o entrambi i sessi. Questo vuol dire che una persona, indipendentemente dal genere in cui si identifica e indipendente dall’essere transgender o cisgender, può essere attratta da un sesso uguale o diverso dal suo, o appunto entrambi, per cui ad esempio una donna transessuale (quindi una donna nata biologicamente con caratteristiche maschili, indipendentemente dall’aver o meno completato un percorso di transizione, che non si identifica però nel genere di nascita) può essere eterosessuale ed essere attratta dagli uomini, lesbica ed essere attratta da donne, bisessuale e cosi via. In questo caso però l’orientamento sessuale va in accordo con l’identità di genere e non con il sesso biologico per cui appunto una donna transessuale mtf (male to female, quindi nata biologicamente come maschio e che si identifica come una donna), sarà lesbica se attratta da donne ed eterosessuale se attratta da uomini.

Dovremmo poi ampliare ulteriormente il concetto di orientamento sessuale andando a comprendere delle considerazioni sull’attrazione sessuale e quella romantica per cui ci possono essere persone che non sono interessate da nessun genere a livello sessuale, ma lo sono a livello sentimentale (da qui poi possiamo distinguere l’attrazione romantica verso persone dello stesso sesso e non) o chi non è interessato nemmeno a questo aspetto, ma amplierei ulteriormente un’analisi che possiamo approfondire in altre occasioni.

Approfondimenti su sesso biologico, identità di genere e orientamento sessuale

Identità sessuale: tra genere e orientamento | ProntoMedicina.it

Identità, differenze di genere e orientamento sessuale: ecco i conflitti interiori di chi è discriminato dalla società - IN SANITAS

Com que idade descobrimos nossa orientação sexual? – Blog do Silva Lima

Lorenzo De Saro

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[1] L’omobilesbotransfobia è una parola composta che riunisce diverse forme di discriminazione quali l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia. Indica quindi le forme di discriminazione verso uomini, donne e persone non binarie di qualunque orientamento sessuale diverso da quello etero.

[2] LGBTQIA+ è un acronimo che indica chiunque non sia eterosessuale e cisgender ed indica in ordine le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali, asessuali e un + per includere le atre realtà come i pansessuali, gli aroace ecc.

[3] La scala kinsey è un sistema di classificazione degli orientamenti sessuali ideate dal biologo e sessuologo Alfred Kinsey