Il 2 febbraio ricorre la giornata mondiale delle zone umide (Wetlands Day), data legata alla firma della Convenzione di Ramsar nel 1971. In occasione di questa data si realizzano attività ed eventi per far conoscere l’importanza e far fruire in modo sostenibile queste aree.
Cosa si intende per zone umide? Si tratta di aree fluviali, acquitrinose, paludose e lacustri naturali o artificiali, permanenti o transitorie, comprese zone di acqua marina la cui profondità in situazioni di bassa marea non superi i sei metri. L’importanza di queste zone è data dalla loro fondamentale funzione ecosistemica, queste sono infatti un’importantissima riserva idrica e habitat di numerose specie di flora e fauna.
Queste zone garantiscono inoltre una funzione fondamentale di mitigazione dei cambiamenti climatici, costituiscono pozzi di assorbimento di carbonio tra i più efficaci sul pianeta, immagazzinandone grandi quantità. Inoltre, assorbono le piogge in eccesso permettendo di arginare il rischio di inondazioni, inoltre riducono il rischio di disastri prodotti da eventi meteorologici estremi e riducono il rischio di siccità.
ll 2 febbraio 1971 in Iran venne firmata a Ramsar la convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici. Questa fu una svolta nella collaborazione internazionale per la protezione degli habitat, riconoscendo l’importanza di queste zone anche in funzione della loro utilità come ecosistema con elevatissimo grado di biodiversità. La finalità di questa convenzione è tutelare a livello internazionale queste zone grazie all’individuazione e la delimitazione, lo studio degli aspetti caratteristici e la messa in atto di programmi che ne consentano sia la conservazione che la valorizzazione.
Questa convenzione è stata l'apripista per il dialogo e la collaborazione internazionale in materia ambientale, infatti, successivamente sono state realizzate numerose altre convenzioni internazionali sulle tematiche legate alla conservazione della biodiversità.
Nel 2020 la Convenzione di Ramsar è arrivata a contare oltre 168 paesi firmatari e protegge 2000 zone umide in tutto il mondo, salvaguardando complessivamente 210.897.023 ettari. In Italia è stata poi ratificata e resa esecutiva prima nel marzo 1976 e poi nel febbraio 1987, arrivando a coprire 57 siti per un totale 73.982 ettari. Sono poi stati emanati dei decreti ministeriali per l’istituzione di ulteriori 9 aree per cui arriveremo a 66 zone riconosciute e un’area complessiva di 77.856 ettari.
Un’importante zona umida nel Lazio è la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa, situata nella Valle del Tevere e legata alla costruzione di una diga in corrispondenza della confluenza del Farfa. Date le sue caratteristiche, la riserva è stata inserita nel 1977 nella lista di zone umide di interesse nazionale tutelate dalla convenzione Ramsar. Due anni dopo, nel 1979, fu istituita la Riserva, che attualmente rappresenta uno dei siti Ramsar italiani più importanti per la transizione ecologica.
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Fonti
Riserva Naturale Nazzano, Tevere-Farfa (Lazio) (parchinaturali.info)
https://www.parchilazio.it/torreflavia
Giornata Mondiale delle Zone Umide 2022 • Legambiente
La convenzione di Ramsar: il documento del 1971 che tutela le zone umide e i loro ecosistemi | Ohga!
Elenco delle zone umide | Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (mite.gov.it)
Zone Umide Italiane - WebPage (isprambiente.it)