SATURDAYSFORFUTURE 2019

Giovanni Esposito
29 Ottobre 2019

Report per tutti voi del nostro  #SATURDAYSFORFUTURE 2019 ed evento conclusivo #lasettimanadellanatura

SABATO, 26 OTTOBRE DALLE 9,30 ALLE 14,30 Sala DI NATURA, ex-cartiera latina in V. Appia Antica, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica in concomitanza con l’iniziativa Think Green Eco Festival 2019

Numerosi ospiti e partecipanti ci hanno fatto visita allo stand e al DìNatura, si è trattato di un pubblico composto da genitori e bambini, in prevalenza piccoli o molto piccoli, ed anche, di ecologisti ed educatori.

Abbiamo fornito informazioni sull’obiettivo 12 dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU, attraverso dei pieghevoli distribuiti nel punto informativo all’entrata e con pannelli informativi A3 inseriti in una teca all’ingresso della Sala ed alcuni A3 sull’Agenda 2030 inseriti all’interno dell’esposizione fotografica

L’A3 informativo dei Country Overshoot Days 2019 della Global Footprint Network che riporta le giornate del superamento (= a partire dalle quali nei diversi paesi del mondo si vive in “debito” ecologico, in quanto si sono già consumate le energie a disposizione) si è rivelato un ausilio informativo utilissimo, molto chiaro e ben apprezzato, meno il pannello con il numero di pianeti o di Italie consumate secondo i calcoli effettuati dagli esperti di quest’importante istituzione mondiale. Ha colpito molto l’attenzione anche la nostra slide relativa al fatto che sia falso che il digitale sia per definizione “verde” e non inquini.

Abbiamo contemporaneamente illustrato due progetti ERASMUS+ (Conscience Numérique Durable, CND, Coscienza Digitale Sostenibile) e Fleuves Grandeur Nature (I Fiumi a Grandezza Naturale, FGN), organizzando:

  • Per CND: un’esposizione fotografica di sensibilizzazione sui temi del digitale, sia della produzione che del consumo. Le 66 foto esposte rappresentano sia temi ecologici generali (il disgelo dei ghiacci perenni dell’Artico, le discariche a cielo aperto sulle spiagge, le/i protagonisti degli scioperi globali organizzati dal movimento dei Fridaysforfuture a Roma in aprile, maggio e settembre 2019) che i diversi aspetti del digitale: dalle miniere e fabbriche del Sud del mondo dove si realizzano gli apparecchi digitali ai diversi tipi di dispositivi (robot, droni, orologi, rilevatori mine, computer, cellulari di diverso genere e tecnologia, telefoni, ecc…), alle discariche a cielo aperto. La visione delle foto era stata pensata come momento di informazione e riflessione preliminare ad un quiz successivo con 7 domande su sei aspetti specifici della fabbricazione e del consumo degli oggetti digitali. Il pubblico è apparso molto interessato ai temi trattati.

 

  • Per FGN: una sere di animazioni veloci a partire dal poster gigante (3,6X 1,4 metri) del bacino fluviale del Tevere sul quale abbiamo stimolato adulti e bambini a ricercarne gli elementi naturali (i fiumi – l’Aniene, il Nera, la Cascate della Marmore, la Cascata Grande di Tivoli, i laghi vulcanici del Lazio, il Lago Trasimeno, i laghi artificiali di Corbara, Alviano, la riserva naturale del Tevere-Farfa, le dune di Capocotta, specie autoctone/alloctone…) , storico-culturali (Gubbio, Assisi, Tivoli, Roma, Arezzo, l’antica via Francigena, l’Appia Antica, ecc.).

Il poster del Tevere del progetto FGN è stato molto apprezzato da tutti. Tutti si sono divertiti orientandosi nei paesaggi illustrati, ed hanno giocato attivamente con noi.

Mini sondaggio esplorativo sugli impatti del Digitale

Nel quadro dell’iniziativa #SaturdaysforFuture abbiamo realizzato un mini sondaggio esplorativo con sette domande a risposta chiusa sottoposte all’ attenzione del pubblico per mezzo di interviste veloci faccia-a-faccia.

Il sondaggio ha coinvolto complessivamente 109 persone di età compresa tra 10 e 80 anni.

Il 75% ha deciso di rispondere (81 persone), il restante quarto si è astenuto motivandolo con la scarsa conoscenza della materia.

Abbiamo così scoperto che per il 98% dei rispondenti è stato facile acquisire il dato del rischio esaurimento riserve in 15-30 anni di buona parte dei metalli e dei materiali necessari alla fabbricazione di oggetti digitali quali smartphone, tablet, computer, ecc., secondo le diverse stime degli esperti ai quali il progetto fa riferimento, tra i più prestigiosi e preparati in materia (citiamo tra gli altri Philippe Bihouix e Françoise Berthaud).

La stessa facilità di “decodifica” attiene al numero di metalli e minerali al momento, seppur parzialmente, riciclati (sempre secondo gli esperti di fiducia del progetto CND): 18 dei 60 conteggiati, dato “indovinato” da ben il 63% degli intervistati, tenendo conto che il 90% degli interpellati aveva precedentemente indicato in un numero compreso tra 36 e 60 i metalli/materiali componenti gli apparecchi elettronici digitali, mostrando con ciò un’interessante discreta consapevolezza di fondo su quest’aspetto.

Sul tema del confronto dei consumi del mondo digitale con quelli del trasporto aereo è emersa la piena consapevolezza del 42% del pubblico, con un altro 36% convinto che il digitale pesi la metà del trasporto aereo, quindi, comunque, un consumo di notevole entità.  Tale perfetta coscienza raggiunge quota 51% nel caso del raffronto con i trasporti via auto, dove, però, si assiste ad una divaricazione dei punti di vista in quanto il restante 49% rivede al ribasso i consumi del digitale ad appena il 5-16% di quelli dell’auto).

Vi sono però due aspetti sui quali il pubblico interpellato ha rivelato di percepire in modo alterato e lontano la realtà: si tratta di quali utilizzi siano più energivori, ambito sul quale ben il 58% indica i 67 milioni di server da raffreddare (le stime sono di F. Bordage; 2019 e TheShiftProject 2018/2019) e solo un terzo (il 35%) si rende conto che l’attività che più consuma in assoluto è quella della visione dei video, di tutti i tipi, film, serie-TV, pornografici, musicali, ecc., online (in streaming).

Infine, l’ultimo aspetto sul quale le persone consultate hanno espresso i pareri più disparati per via, come dichiarato dai partecipanti stessi, dell’impreparazione, riguarda i chilogrammi di materie prime necessarie per fabbricare uno smartphone, azzeccato da appena il 36% dei partecipanti a fronte del 64% di persone che ne ha indicate 54-72.

di Giovanni Esposito, Miriam Ferrara, Milvia Rastrelli

#SaturdayForFuture #lasettimanadellanatura

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