Lo spettro del genere

Giovanni Esposito
24 Gennaio 2023

Discriminazioni legate all’identità di genere

Come anticipato in altri articoli, possiamo definire l’identità di genere come il modo in cui una persona si identifica rispetto al suo genere. Per molte persone l’identità di genere coincide con il sesso di nascita ed in tal caso definiamo queste persone come persone cisgender, ossia che si identificano appunto con il sesso anatomico. Oltre a questo, però vi sono anche delle persone che non si identificano nel genere di nascita ed, in questo caso, includo in questo ragionamento tutto ciò che non riguarda le persone cisgender, comprendendo ad esempio sia persone transessuali che non si identificano nel genere di appartenenza, che persone non binarie che non si identificano nel binarismo di genere.

Precedentemente veniva identificato con genderqueer il termine ombrello del non binarismo, utilizzando la definizione “queer[1]” (termine di cui parleremo in maniera più ampia in altri contesti) insieme a gender per comprendere tutte le persone che non rientrano in una base eteronormativa o, in questo caso, cisnormata, quindi adattata ad una realtà in cui viene dato per scontato che le persone siano eterosessuali e cisgender di base.

Il non binarismo di genere e la transessualita sono quindi entrambe caratterizzate dalla percezione da parte della persona non cisgender della disforia di genere[2], ossia il senso di disagio correlato alla non corrispondenza al senso interiore del se. Amplieremo però il concetto della disforia di genere, come della sua presenza nel manuale diagnostico e della sua utilità in questo registro per motivazioni legate all’accesso ai trattamenti sanitari utili ad esempio per il trattamento di cambio del sesso, in altri contesti, per ora vorrei approfondire il concetto legato allo spettro dell’identità di genere.

Per comprendere questa differenza dobbiamo però capire che il genere non è necessariamente un binario di 0 o 1, di bianco o nero, ma indica in generale il modo in cui ti identifichi per cui, per quanto la concezione che abbiamo di genere si divida solitamente in maschio e femmina, le identità di genere esistono lungo uno spettro entro il quale una persona può identificarsi senza porsi però necessariamente in uno dei due estremi. Il genere non può essere considerato banalmente come binario, in quanto è un’identità personale ed è socialmente costruito, oltre ad essere impreciso anche da un punto di vista biologico in quanto esistono persone intersessuali[3].

Nel tempo non si è data attenzione a questi aspetti sociali che influenzano il modo in cui le persone si identificano, anche a causa del fatto che le caratteristiche sessuali tendono ad essere bimodali, quindi ad essere associate a persone che definiamo come “maschio” o “femmina” o elementi biologici come la presenza di cromosomi xx e xy per maschi e femmine, quando in realtà questa è una convenzione in quanto anche la presentazione cromosomica di una persona non è binaria ma sono disponibili 16 variazioni naturali.

È però importante indicare che questo discorso non è necessariamente legato all’androginia[4] di una persona, quanto più a come questa si sente con se stessa, per cui questo discorso non legittima la transessualità o l’essere non binary a seguito della presenza di più o meno caratteristiche sessuali o cromosomiche diverse, questo è quanto più un discorso necessario per comprendere come i nostri costrutti sociali non debbano influenzare l’identificazione di una persona che, come tale, ha la liberta di definirsi come più ritiene opportuno per sentirsi a proprio agio con se stessa.

Dobbiamo considerare però come, essendo il genere uno specchio, anche il termine non binario risulta essere un termine ombrello. Questo vuol dire che con questo termine andiamo a identificare diversi altri orientamenti che vanno ad identificare appunto le diverse sfumature presenti in questa scala. Una persona potrà ad esempio percepire sia una polarità maschile che femminile, non percepirsi in nessun genere o altre declinazioni identificandosi come agender[5], bigender[6], gender fluid[7] e cosi via.

Con questo spero di averti invitato ad una riflessione per cui vorrei cercare di far comprendere come ogni persona debba identificarsi come più sente di percepirsi, senza limitarsi a ciò che la società ci ha insegnato. Spesso una persona che non ha mai provato una sensazione di disforia di genere non riesce infatti a capire come una persona non possa rientrare nelle convenzioni di uomo-donna o come possa percepirsi di un genere diverso, ma a volte bisognerebbe solo avere l’empatia necessaria per andare in contro ad una sensazione di disagio provato da una persona che non ha la stessa fortuna di una persona cisgender che non ha mai avuto la sensazione di discrasia tra quello che è e il modo in cui è natə.

Lorenzo De Saro

Credit Foto:  Le foto sono dei rispettivi proprietari, per uso libero e provenienti dalle piattaforme Pixabay e Freepik

 

Fonte:

Identità di genere - Disturbi di salute mentale - Manuale MSD, versione per i pazienti (msdmanuals.com)
Cosa significa essere cisgender? 10 cose da sapere (healthline.com)

Genderqueer: cosa significa? (healthline.com)

Disforia di genere - Disturbi di salute mentale - Manuale MSD, versione per i pazienti (msdmanuals.com)

Lo spettro di genere: uno scienziato spiega perché il genere non è binario  – Intersex Esite (intersexesiste.com)

Genderqueer, Genderfluid, Bigender, Agender: significato (non-binary.it)

Fonte immagini spettro del genere

Com que idade descobrimos nossa orientação sexual? – Blog do Silva Lima

"Discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere": il questionario promosso dalla rete READY - aTerranuova.it

 


[1] Queer è un termine generico, nato come forma di offesa ma riappropriato dalla comunità LGBTQIA+, per indicare coloro che non sono eterosessuali e cisgender.

[2] La disforia di genere è intesa come il malessere percepito  da un individuo che non si riconosce nel proprio sesso fenotipico (il fenotipo è inteso come le caratteristiche manifestate da un organismo vivente) di nascita

[3] Le persone intersessuali sono persone che hanno caratteri sessuali primari e/o secondari non definibili esclusivamente come maschili o femminili

[4] Contemporanea presenza di caratteri somatici propri dei due sessi.

[5] Una persona che non si identifica in alcun genere comunemente accettato, non esistendo un vocabolo che si adatti alla loro esperienza di genere o se non sono interessati al genere o a una sua classificazione, si identifica appunto con il termine agender

[6] Una persona che si consideri appartenente ai due generi, che non si esauriscono nel binomio maschile/femminile (quindi maschile e femminile, maschile e agender, femmina e qualsiasi identità non binaria o qualsiasi altra combinazione di queste identità) si identifica appunto con il termine bigender

[7] Una persona che preferisce identificarsi in maniera flessibile e la cui identità di genere muta nel tempo in maniera più o meno rapida e intensa, si identifica appunto con il termine gender fluid

Dona ora

Iscriviti alla Newsletter
Facebook
Twitter

2020 - Le Mille e Una Notte Cooperativa sociale. Tutti i diritti riservati. P.IVA: 05183141000
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram
Copy link
Powered by Social Snap